Governo Letta, 21 ministri. Alfano vice e Bonino agli Esteri Un esecutivo in rosa, molti giovani e per la prima volta un ministro di colore

27.04.2013 23:56

 

enrico letta ap 367 2Prima di leggere la lista dei ministri, il neo premier Enrico Letta ha voluto esprimere "profonda gratitudine verso il presidente della Repubblica, per la fiducia" concessa. Ecco i nomi dei ministri: Angelino Alfano, vice presidente del Consiglio e ministro dell'Interno, Emma Bonino al ministero degli Affari Esteri, Anna Maria Cancellieri al ministero della Giustizia, Mario Mauro al ministero della Difesa e Fabrizio Saccomanni al ministero dell'Economia. L'esecutivo guidato da Enrico Letta, che giurerà domenica mattina, ha preso forma. Ne fanno parte anche Flavio Zanonato, attuale sindaco di Padova, al ministero dello Sviluppo, Maurizio Lupi (Pdl) al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nunzia Di Girolamo (Pdl) al ministero dell'Agricoltura, Beatrice Lorenzin (Pdl) al ministero della Salute, Maria Chiara Carrozza (Pd) al ministero dell'Istruzione, il presidente dell'Istat Enrico Giovannini al ministero del Lavoro. Ministro dell'ambiente è Andrea Orlando (Pd) e Massimo Bray (Pd) alle Politiche Culturali. Fra i ministri senza portafoglio, Dario Franceschini (Pd) ai rapporti con il Parlamento, le riforme costituzionali a Gaetano Quagliariello (Pdl) e le Pari Opportunità e lo sport alla canoista Josefa Idem (Pd). Poi agli Affari Regionali Graziano Delrio, alla Coesione territoriale Carlo Trigilia, Enzo Moavero Milanesi agli Affari Ue, Gianpiero D'Alia alla Pubblica amministrazione, il medico oculista di origine congolese Cécile Kyenge Kashetu alla Cooperazione internazionale e Integrazione, sottosgretario alla Presidenza del Consiglio Fabrizio Patroni Griffi.
LETTA: SODDISFATTO SQUADRA, GIOVANE E COMPETENTE; RECORD DONNE  - "Voglio esprimere la mia soddisfazione, sobria, per la squadra che siamo riusciti a comporre, per la disponibilita' riscontrata e per le competenze al servizio del Paese". Cosi Enrico Letta, dopo aver sciolto la riserva e aver accettato l'incarico di presidente del Consiglio, ha presentato la sua squadra definendola "coesa e determinata" e sottolineando che il governo e' "pieno di competenze, con molti giovani e un record di presenze femminili". Letta ah anche voluto esprimere ancora una volta "profonda gratitudine al Capo dello Stato per la profonda fiducia che mi ha accordato".
I PRIMI PASSI - I primi passi dell'esecutivo di Letta, 46 anni, ora saranno il giuramento davanti al Capo dello Stato, domenica mattina, e la presentazione per la fiducia davanti alle due Camere. Il giuramento avverrà domenica.
NAPOLITANO: GOVERNO LETTA LAVORI CON COESIONE E RISPETTO - Il governo Letta lavori in grande coesione e rispetto reciproco. E' questo l'auspicio espresso da Giorgio Napolitano. "Ora questo governo dovra' lavorare insieme, senza conflittualita' pregiudiziali e con reciproco rispetto per dare una risposta e le giuste soluzioni ai problemi del Paese, con spirito di assoluta e indispensabile coesione". Il Capo dello Stato ha ringraziato Letta e le forze che sosterranno la maggioranza di questo governo "frutto dello sforzo paziente e tenace del premier e dei leader delle forze politiche che, nonostante tutte le difficolta' incontrate, hanno mostrato disponibilita' con un supplemento di volonta' e collaborazione".
Ecco le schede dei ministri
ALFANO, AL VIMINALE L'AVVOCATO CHE FU GUARDASIGILLI  Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, e' nato ad Agrigento il 31 ottobre 1970. Laureato all'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e' avvocato e dottore di ricerca in diritto dell'impresa presso l'Universita' degli studi di Palermo. E' giornalista pubblicista dal 1989 avendo collaborato con numerose testate regionali e nazionali. Nel 1994 viene eletto consigliere provinciale nel collegio di Agrigento, svolge la funzione di Presidente della commissione affari generali ed e' il coordinatore del "Polo delle Liberta'" in consiglio. Nel 1996 e' eletto deputato all'Assemblea Regionale Siciliana, e' il piu' giovane componente. Presiede il gruppo parlamentare di Forza Italia all'Ars dal 1998 al 2001. Nel 2001 e' eletto deputato al Parlamento Nazionale nella Sicilia occidentale, nella lista di Forza Italia. E' Segretario della conferenza dei coordinatori regionali di Forza Italia dal luglio 2002. Nel febbraio del 2005 viene nominato coordinatore regionale di Forza Italia per la Sicilia, incarico dal quale si dimette il 7 maggio 2008. Vine, nello stesso anno, rieletto deputato al Parlamento Nazionale nelle fila del Popolo della Liberta'. Il 7 maggio 2008 e' nominato Ministro della Giustizia. E' il piu' giovane ministro della Giustizia nella storia della Repubblica Italiana. Eletto Segretario Politico del PDL il 1 luglio 2011, lascia l'incarico di ministro della Giustizia, il 27 luglio 2011, per dedicarsi al partito.
BEATRICE LORENZIN, UNA QUARANTENNE ALLA SALUTE Giovane (41 anni), determinata, una carriera in crescendo partita da un municipio di Roma, la "Meg Ryan" della Capitale (nomignolo affibbiatole ai tempi della militanza in Campidoglio): e' Beatrice Lorenzin il nome nuovo per ricoprire una casella delicatissima come quella del ministero della Salute. Classe 1971, inizia il suo avvicinamento alla politica aderendo al movimento giovanile di Forza Italia nel Lazio nel 1996. Nell'ottobre 1997 l'elezione, nella lista di Forza Italia, al Consiglio del XIII Municipio di Roma. Nell'aprile 1999 e' Coordinatore Regionale del Lazio del movimento giovanile di Forza Italia, che conta 15 000 iscritti e oltre 100 eletti negli enti locali. Nel maggio 2001 e' eletta Consigliere comunale di Roma. Unica donna nella coalizione di centrodestra, e' Vicepresidente della commissione Donne Elette e Vicepresidente del Gruppo consiliare di Forza Italia. Tra la fine del 2004 e la meta' del 2006 e' Capo della Segreteria Tecnica di Paolo Bonaiuti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l'informazione e l'editoria nel governo Berlusconi III. Nel maggio del 2005 e' nominata Coordinatore Regionale di Forza Italia per il Lazio. Dal settembre 2006 al marzo 2008 ha ricoperto il ruolo di Coordinatore Nazionale di Forza Italia - Giovani per la Liberta'. Eletta alla Camera dei deputati nelle elezioni politiche del 2008 nella lista PdL, per la XVI Legislatura. Membro del Consiglio Direttivo del gruppo PdL alla Camera e della commissione Affari Costituzionali della Camera, della Commissione Bicamerale per l'Attuazione del Federalismo Fiscale, della Commissione Parlamentare per l'Infanzia. Nel 2013 e' inizialmente candidata alla presidenza della Regione Lazio, ma lascia in seguito il posto a Francesco Storace, gia' presidente della regione Lazio dal 2000 al 2005. Alle elezioni politiche del 24-25 febbraio 2013 viene riconfermata deputata alla Camera dei Deputati nelle liste del PDL.
SACCOMANNI, DA BANKITALIA ALLA SCRIVANIA DI SELLA Fabrizio Saccomanni e' il nuovo ministro dell'Economia. Apprezzato economista, appassionato di musica classica e poesia, Saccomanni e' stato tra i favoriti per la successione di Mario Draghi alla guida della Banca d'Italia e dopo una lunga carriera all'interno dell'istituto di Via Nazionale, dove e' entrato nel giugno del 1967 ed direttore generale dal 2006, siedera' ora alla scrivania di Quintino Sella. Romano, classe 1942, Saccomanni proviene da una famiglia di medici, e' amante dei versi di Giuseppe Gioacchino Belli, si diletta a scrivere sonetti (uno lo dedico' a Carlo Azeglio Ciampi per il suo settantesimo compleanno). Nel 2002 ha pubblicato un libro ('Tigri globali e domatori nazionali') in cui viene predetta la futura instabilita' dell'economia mondiale. Dopo la laurea in Economia e Commercio all'Universita' Bocconi di Milano, ha seguito corsi di perfezionamento in economia monetaria e internazionale alla Princeton University. Ha iniziato la sua carriera in Banca d'Italia nel giugno 1967, quando e' stato assegnato all'Ufficio Vigilanza della Sede di Milano. Dal 1970 al 1975 e' stato distaccato presso il Fondo Monetario Internazionale, in qualita' di economista nel Dipartimento Rapporti commerciali e di cambio e, dal 1973, come assistente del Direttore Esecutivo per l'Italia. In quegli anni incontra Lamberto Dini all'Fmi dal 1959. Rientrato in Banca d'Italia, e' stato assegnato al Servizio Studi. Nel 1984 e' diventato Capo del Servizio Rapporti con l'Estero e nel 1997 e' stato nominato Direttore Centrale per le Attivita' Estere. Ha rappresentato la Banca nell'ambito dei principali organismi finanziari internazionali (Bce, Bri e l'Unione Europea).Dal febbraio 2003 al settembre 2006 e' stato vice presidente della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo a Londra dove ha svolto funzioni sia gestionali, quale membro del Comitato esecutivo, sia operative, come responsabile delle aree di Gestione del rischio, Sicurezza nucleare, Protezione ambientale e Cofinanziamenti ufficiali.
MOAVERO MILANESI AGLI AFFARI UE Nato a Roma, nel 1954, sposato, con tre figli, Enzo Moavero Milanesi, ministro per gli Affari Europei del Governo Monti e' laureato in giurisprudenza con lode, all'Universita' La Sapienza di Roma con una tesi in diritto commerciale. Procuratore legale. Si e' specializzato in diritto comunitario ed europeo (College d'Europe, Bruges). Prima di assumere l'incarico di Ministro nel 2011, era dal 2006, giudice e poi Presidente di Sezione presso il Tribunale dell'Unione Europea (Corte di Giustizia dell'Unione Europea), a Lussemburgo. Ha lavorato, per oltre venti anni, alla Commissione europea, a Bruxelles, dove e' entrato come funzionario, a seguito di un concorso pubblico. Nel corso della carriera, e' stato fra l'altro: Capo di Gabinetto del Vice Presidente; Capo di Gabinetto del Commissario per il Mercato Interno, per la Fiscalita' e per la Concorrenza; Direttore della Direzione Antitrust 'Servizi'; Segretario Generale aggiunto della Commissione; Direttore Generale dei Policy Advisors del Presidente della Commissione (BEPA). In Italia, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (1993-1994), ha guidato la Segreteria per gli Affari Comunitari del Presidente del Consiglio ed e' stato membro del Comitato degli esperti per il Programma di Governo e del Comitato tecnico del CIPE per il coordinamento della politica economica nazionale con quella comunitaria. Ha insegnato Diritto Comunitario e dell'Unione Europea, in particolare diritto della concorrenza (College d'Europe, Bruges; Universita' Bocconi e LUISS). E' autore di svariate pubblicazioni scientifiche, fra le quali tre libri: uno sulla disciplina antitrust delle concentrazioni fra imprese; uno di lezioni di diritto comunitario; e uno sulla tutela della libera concorrenza nell'Unione europea. Fa parte del comitato di direzione di riviste giuridiche italiane ed estere; e' membro fondatore del comitato di direzione del Journal of European Competition Law and Practice (Oxford University Press).
MAURO, ALLA DIFESA UN CATTOLICO NEL SEGNO UE Da Comunione e Liberazione al Pdl, da Berlusconi a Monti. La parabola di Mario Mauro, all'anagrafe Mauro Walter Mauro, e' all'insegna dell'impegno politico ispirato ai valori cattolici. Il ministro della Difesa del governo Letta nasce il 24 luglio del 1961 a San Giovanni Rotondo, in Puglia e si laurea in filosofia all'Universita' Cattolica del Sacro Cuore. Si iscrive a Forza Italia dove diventa responsabile nazionale per la scuola e l'universita'. Viene eletto per la prima volta nel 1999 al Parlamento Europeo, nella lista di Forza Italia, e si iscrive al Gruppo Popolare Europeo. Viene rieletto, sempre con Forza Italia, anche nel 2004 diventando uno dei 14 vicepresidenti dle Parlamento europeo nella legislatura 2004-2009. Nel 2009 nuova candidatura e nuova elezione, stavolta con il Pdl, nato dalla fusione di Forza Italia e Alleanza Nazionale. Mauro Viene proposto da suo partito alla presidenza del parlamento europeo, ma non ottieme il successo sperato. Nello stesso anno, pero', comincia la sua attivita' di rappresentante personale delle presidenza dell'Ocse contro il razzismo, la xenofobia e la discriminazione dei cristiani e delle altre religioni. Il gennaio 2013 segna l'uscita dal Pdl per entrare in Scelta Civica, la nuova forza politica fondata dal premier Mario Monti e nella quale va a ricoprire il ruolo di capogruppo al Senato. Il passaggio a Scelta Civica coincide con le dimissioni ufficiali da Capo Delegazione del PdL all'Europarlamento e dal Partito, criticando duramente la ricandidatura a Premier da parte di Silvio Berlusconi e la rinnovata alleanza con la Lega Nord. Il discorso di Mauro e' stato lungamente applaudito da tutti gli esponenti del Partito Popolare Europeo. Il 30 marzo 2013 viene nominato dal Quirinale, membro del gruppo di lavoro per le proposte programmatiche in materia istituzionale.
MASSIMO BRAY, DALLA TRECCANI AL MIBAC Neodeputato, dopo una vita all'Enciclopedia Treccani. Massimo Bray, nuovo ministro dei Beni Culturali, e' nato a Lecce l'11 aprile 1959, ha studiato a Firenze, vive a Roma. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia, conseguita nel 1984 e un itinerario da borsista a Napoli, Venezia, Parigi, Simancas, nel 1991 entra all'Istituto della Enciclopedia Italiana fondato da Giovanni Treccani, come redattore responsabile della sezione di Storia moderna dell'Enciclopedia La Piccola Treccani. Non lascera' piu' l'Istituto: nel 1994 ne diviene il direttore editoriale. In questo ruolo, ne ha seguito l'apertura al web. Il progetto di definire l'Enciclopedia degli italiani online e' il modo di interpretare la missione della Treccani nel XXI secolo. La scelta e' quella di mettere a disposizione di un numero sempre maggiore di utenti un patrimonio di conoscenza di alta qualita'; la convinzione e' che il nostro Paese debba elaborare nuove forme di gestione del patrimonio culturale, coniugando la forza dei contenuti con le innovazioni tecnologiche. Massimo Bray e' anche direttore responsabile della rivista edita dalla Fondazione di cultura politica Italianieuropei, che ha tra i suoi principali obiettivi quello di elaborare analisi e riflessioni pubbliche sui nodi cruciali dell'innovazione politica ed economica europea. La fondazione e' un luogo di incontro tra le diverse tradizioni culturali del riformismo italiano. Presiede il consiglio d'amministrazione della Fondazione La Notte della Taranta, che organizza il piu' grande festival europeo di musica popolare, dedicato al recupero della pizzica salentina e alla sua fusione con altri linguaggi musicali, dalla world music al rock, dal jazz alla sinfonica. Grazie al lavoro del gruppo di competenze che gestisce la Fondazione e soprattutto alla straordinaria coralita' dei talenti musicali coinvolti nell'Ensemble Notte della Taranta, il festival e' divenuto, negli anni, un riconosciuto modello culturale che, di edizione in edizione, non cessando di produrre nuove forme di elaborazione artistica, ha cominciato a produrre interessanti economie per il territorio.
CARLO TRIGILIA, UN SOCIOLOGO MINISTRO PER LA COESIONE Carlo Trigilia e' il nuovo ministro per al Coesione territoriale. Sociologo, e' professore ordinario di sociologia economica nella facolta' di Scienze Politiche Cesare Alfieri dell'Universita' di Firenze, si legge nella biografia ufficiale dell'istituto. E' presidente del corso di laurea in Analisi e politiche dello sviluppo locale e regionale e direttore del Centro Europeo di Studi sullo Sviluppo Locale e Regionale. Ha insegnato nelle Universita' di Palermo e di Trento ed e' stato Lauro De Bosis professor alla Harvard University. E' stato direttore ed e' membro del comitato editoriale della rivista "Stato e Mercato", e del comitato editoriale di "Sviluppo locale". E' socio del Consiglio Italiano per le Scienze Sociali (CSS) e presidente della Fondazione RES / Istituto di Ricerca su Economia e Societa' in Sicilia. Collabora a Il Sole 24ore.
ANDREA ORLANDO, NUOVO MINISTRO DELL'AMBIENTE Andrea Orlando, nuovo ministro dell'Ambiente, e' uno degli esponenti di punta tra i "quarantenni" del Pd. Nato alla Spezia l'8 febbraio 1969, dal 2008 e' portavoce nazionale del Partito Democratico e deputato alla Camera dei Deputati. Giovane, ma una carriera gia' ultraventennale: nel 1989 diventa segretario provinciale della FGCI e l'anno successivo viene eletto nel consiglio comunale della Spezia con il PCI; in seguito allo scioglimento del Partito Comunista Italiano, verra' rieletto con il PDS,di cui diviene capogruppo nel consiglio comunale della sua citta' nel 1993; nel 1995 diventa segretario cittadino del partito, nel 1997, primo degli eletti in consiglio comunale, e' nominato assessore dal Sindaco Giorgio Pagano, prima alle attivita' produttive e poi alla pianificazione territoriale, incarico che svolge sino alle elezioni del 2002. Nel 2000, entra a far parte della segreteria regionale come responsabile degli enti locali dei DS e nel 2001 diventa segretario provinciale; poi, nel 2003, e' chiamato alla Direzione nazionale del partito da Piero Fassino, prima con il ruolo di viceresponsabile dell'organizzazione, poi come responsabile degli enti locali (2005) e ancora, nel 2006, come responsabile dell'organizzazione entra a far parte della segreteria nazionale del partito. Nel 2006 si presenta alle Elezioni politiche del 9 e 10 aprile venendo eletto nelle liste dell'Ulivo nella X circoscrizione (Liguria). Allo scioglimento dei DS, nel congresso dell'aprile del 2007, segue la linea della maggioranza del partito e del segretario e confluisce quindi nel Partito Democratico, diventandone il responsabile dell'organizzazione. Alle politiche del 2008 viene rieletto per il Partito Democratico alla Camera nella circoscrizione Liguria, diviene membro della commissione Bilancio della Camera e componente della Commissione parlamentare Antimafia, ed il 14 novembre 2008 e' nominato portavoce del Partito Democratico da Walter Veltroni, incarico confermato da Dario Franceschini. Nel novembre del 2009 Pier Luigi Bersani, neoeletto segretario nazionale del Pd, lo nomina presidente del Forum giustizia del Partito. Nel gennaio 2011 Bersani lo nomina commissario del PD di Napoli.
ALL'INTEGRAZIONE LA KYENGE, PRIMO MINISTRO DI COLORE E' Cecile Kyenge il nuovo ministro per l'Integrazione. Una donna, originaria del Congo, e una nomina dal forte impatto simbolico, visto che la signora Kyenge e' la prima persona di colore titolare di un dicastero in un governo del nostro Paese.
ZANONATO,SINDACO DI LUNGO CORSO INIZIO' NEL PCI Flavio Zanonato, sessantatre' anni a luglio, e' sindaco di Padova (per il terzo mandato) esponente del Pd con un passato nel Pci di cui fu in gioventu' segretario provinciale. "Sono cresciuto - dice di se' - nel quartiere di via Palestro e provengo da una famiglia operaia di forti ispirazioni cattoliche". La sua carriera politica prosegui' a Roma alla direzione nazionale del partito come responsabile del settore immigrazione e emigrazione approfondendo soprattutto le realta' internazionali dell'Europa e dell'America Latina. Divenne per la prima volta sindaco di Padova nel '93, poi nel 1995 e nel 2004. Dal 2000 al 2004 fu consigliere regonale per i Democratici di Sinistra. "Non mi occupo solo di politica, sono un lettore vorace, un appassionato di materie scientifiche, di storia e di filosofia" scrive Zanonato nel suo blog ufficiale. "Nel tempo libero mi piace giocare a scacchi, andare al cinema, in bicicletta e ho una forte passione per la montagna". Zanonato e' sposato da oltre trent'anni, ha un figlio che fa l'avvocato e una nipotina.
Indietro
Crea un sito internet gratis Webnode