Via al toto-ministri, duello sulla Giustizia

24.04.2013 23:51

 

Il Pdl: Violante Guardasigilli, Carfagna e Gelmini nel governo  Ma Letta: sì Alfano, no ad altri «ex» del governo Berlusconi                                                                                       

 

Monti e Letta a Cernobbio (Imagoeconomica) Monti e Letta a Cernobbio (Imagoeconomica)
«Il totoministri ora impazzerà con i nomi più improbabili, ma io vi dirò tutto se scioglierò la riserva, quando tornerò dal presidente Napolitano». Enrico Letta prova a spazzare via le ipotesi sui candidati al suo (eventuale) governo. Ma è ovvio che circolino già. E che proprio quello dei nomi rappresenti un nodo cruciale negli equilibri tra Pd e Pdl. Il premier incaricato ha già visto mercoledì i «big» del Pd, ha sentito al telefono Matteo Renzi e anche Silvio Berlusconi. Al Colle andrà probabilmente domenica. A quel punto, si voterebbe lunedì la fiducia al nuovo esecutivo. I ministeri dovrebbero essere in totale 18.

 

IL RAPPORTO CON IL PDL- Il primo punto delicato è il tasso politico del governo. Berlusconi spinge per un esecutivo fortemente politico. E dal Pdl sarebbero sostenuti nomi come quelli di Mara Carfagna e Mariastella Gelmini. Letta invece vorrebbe che ci fosse un certo grado di innovazione. Dunque, per quanto riguarda il Pdl verrebbero evitati tendenzialmente i ministri dell'ultimo governo Berlusconi, tranne Alfano che è il segretario.
Un suo coinvolgimento come vicepremier o alle Riforme, blinderebbe il governo dalla tentazione delle mani libere. E se Alfano accetterà di essere vicepremier, lo sarà anche Mario Mauro di Scelta Civica.

IL NODO DELLA GIUSTIZIA- La casella che più interessa Berlusconi è la Giustizia: anche qui si spazia da Fernanda Contri, ex giudice costituzionale di area socialista, a Franco Gallo attuale presidente della Consulta, fino a Luciano Violante, il preferito dal Cavaliere, che invece dice no ad esponenti come Dambruoso (Scelta civica) o altri nomi che non considera «garantisti».
Uomini esperti e autorevoli andranno poi in alcuni dicasteri chiave, come Tesoro, Esteri e Difesa: per via XX Settembre si parla di Fabrizio Saccomanni, Direttore di Bankitalia, e Pier Carlo Padoan, capo economista dell'Ocse. Berlusconi ha invece posto il veto su Mario Monti.
Per la Farnesina cresce il nome di Massimo D'Alema, ma non si esclude Giuliano Amato (dato da altre voci, all'Economia).
Al Viminale ci può essere la conferma di Anna Maria Cancellieri oppure Sergio Chiamparino o Graziano Delrio, entrambi in quota Renzi.

GLI ALTRI MINISTERI - Il tam tam di Montecitorio trasmette anche i nomi del «montiano» Lorenzo Dellai, o del socialista Riccardo Nencini o del governatore campano Stefano Caldoro alla Coesione territoriale; di Francesco Boccia (Pd) allo Sviluppo Economico; di Maurizio Lupi (Pdl) alle Infrastrutture. Possibili nuovi ministri del Pdl sono il «saggio» Gaetano Quagliariello o Donato Bruno ai rapporti con il Parlamento. All'Agricoltura potrebbe tornare il ministro prodiano Paolo De Castro, così come si parla di una conferma del montiano Renato Balduzzi alla Salute e di Mario Mauro all'Istruzione.

 

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